L’acquisizione digitale della Danzatrice con i cembali, della scultura in marmo nel Bode-Museum di Berlino e del gesso del Museo e Gipsoteca Antonio Canova di Possagno, al fine di reintegrare quest’ultimo, rimasto danneggiato durante la Grande Guerra.
In questo impegnativo progetto due tecniche collaudate come l’ingegneria inversa e la prototipazione rapida testimoniano il crescente connubio tra tecnologia e arte, sia nelle metodologie utilizzate che per i risultati ottenuti. Il progetto che aveva come obiettivo l’integrazione reversibile delle mancanze al master canoviano è stato realizzato dal confronto per differenza morfologica dei rispettivi rilievi 3D, della scultura figlia in marmo sita nel Bode Museum di Berlino e del gesso frantumato di Possagno.
I due rilievi
Per ottenere un rilievo dettagliato delle due opere è stata scelta una tecnologia ottica di reverse engineering a frange di luce, basata su un metodo di misura tridimensionale senza contatto. Questo tipo di scansione non solo garantisce la totale sicurezza dell’opera che non viene né toccata né spostata, ma ne permette anche una conoscenza molto più incisiva e analitica, nonché obiettiva.
La recente sensibilità della direzione musei verso queste sempre più performanti tecnologie ha permesso l’ottenimento di due modelli informatici ad alto grado di affidabilità che presentano caratteristiche metrologiche e potenzialità d’utilizzo pari a famosi progetti, come ad esempio il Michelangelo Project. Nel rilievo di entrambe le opere è stato utilizzato uno “smartSCAN duo”, scanner 3D prodotto e sviluppato dalla società tedesca Breuckmann per specifiche applicazioni nel campo dell’arte e dei beni culturali.
La selezione dei punti sulle due sculture ed il computo delle loro reciproche distanze ricorda il processo seguito da CANOVA con compasso e repere, ma con evidenti vantaggi dal punto di vista della oggettività delle misurazioni e della semplificazione del processo di studio.
Questo lettore ottico, capace di acquisire nuvole di punti con errori di misura tipicamente tra 0,05 e 0,1 mm e una risoluzione laterale fino a 0,06 mm, ha permesso l’ottenimento dei modelli completi “a tutto tondo”, perfettamente descritti con triangoli di risoluzione variabile, allineando contestualmente con un’operazione di “merging” le 440 differenti viste angolate sul marmo di Berlino e le oltre 300 per il gesso di Possagno. Lo strumento permette inoltre di archiviare tutte le informazioni sul colore corrispondente a qualsiasi coordinata 3D registrata.
Questi modelli matematici rappresentano di fatto un valido supporto alla documentazione, catalogazione e musealizzazione virtuale delle due opere e diventano fondamentali nel processo di riproduzione, mediante le tecniche di prototipazione rapida.
Comparazione
La ricostruzione delle geometrie definitive, dovendo gestire una grande mole di dati che devono essere a loro volta manipolati, è l’attività più laboriosa del processo, richiede particolari strumenti software per l’editing delle nuvole di punti. Dopo aver uniformato i differenti sistemi di riferimento, i due modelli digitali così ottenuti sono stati importati nell’ambiente software di INUS Technology per l’analisi di comparazione finalizzata a definire le esatte mancanze nel gesso di Possagno.
La modellazione tattile
Un’ulteriore tecnica si è resa necessaria nel processo per adattare in modo perfetto le mancanze, ora identificate, alle corrispondenti superfici sculturate del gesso mutilato. Questa tecnica brevettata, meglio conosciuta come “freeform modeling”, utilizza il senso del tatto per modificare e stilizzare i dati di scansione scolpendoli metaforicamente al computer come con l’argilla. Un set completo di strumenti di modellazione, di dettaglio e controllo dimensionale, scavano e penetrano direttamente sulla forma adattando così i dati poligonali importati, seguendo l’impulso creativo richiesto direttamente dalla mente alla materia.
La stessa tecnica ha permesso inoltre, con minimi interventi, di completare in perfetta curvatura alcune zone tra le dita nell’interno delle mani, impossibili da raggiungere dalle ottiche della strumentazione utilizzata durante la fase di rilievo sul marmo di Berlino. Tutti i modelli digitali sono ora definiti per il trasferimento finale alla produzione rapida, cioè alla ricostruzione di tutte le mancanze necessarie per completare e rendere leggibile nuovamente il gesso di Possagno.
Prototipazione rapida
Tutti i modelli digitali sono ora definiti per il trasferimento finale alla produzione rapida, cioè alla ricostruzione di tutte le mancanze necessarie per completare e rendere leggibile nuovamente il gesso di Possagno. La prototipazione rapida (RP) è una tecnologia che rende possibile la produzione in poche ore e senza l’ausilio di utensili, di oggetti di geometria comunque complessa direttamente dal modello digitale 3D, realizzati sezione dopo sezione in modo additivo. Basata sulla metodologia “per accrescimento” questa tecnica permette di ottenere l’oggetto mediante l’aggiunta e l’aggregazione successiva di strati di materiale come la polvere di gesso, leggera, ecologica e atossica.
Altro punto a favore di questa scelta, la possibilità di creare delle protesi completamente vuote all’interno e quindi estremamente leggere, con spessori costanti di 2 millimetri che garantiscono una buona consistenza meccanica e una buona resistenza alle alte temperature, grazie alla successiva impregnazione di una resina bicomponente trasparente. Alcuni parametri ottimali nella realizzazione di queste “protesi prototipali” sono stati individuati e confermati dalla precedente esperienza acquisita nello storico intervento di restauro al gesso di Paolina Bonaparte nel 2002.
L’integrazione reversibile
La Danzatrice con i cembali è tra le statue di Canova più leggiadre e ricche di levità. La Grande Guerra, nel dicembre del 1917, le ha frantumato le braccia, togliendole la dolcezza dei cembali che gioiosamente suonava tra le dita. Restaurare un’opera in gesso così importante e quindi conservarla, valorizzandola per come ci è stata consegnata, è un’operazione delicatissima. Ai danni causati dalla prima guerra mondiale si era intervenuto in modi e forme diversificate nei tempi, l’innovazione in questo tecnologico processo esecutivo è il fatto che rispetta il principio della reversibilità su tutti i componenti innestati. Riteniamo cha vada annoverato come fattore di successo dell’intervento l’aver dato “una” risposta e non “la” risposta al problema conservativo, estetico e ricostruttivo ma di aver stimolato il mondo dell’arte offrendo alla mente una proposta e un dialogo su cui crescere.